Aureliano è riuscito dove Gasperini proprio stavolta stava faticando: per fermare la bella Roma brillante di ieri serviva una mano in più e l’inadeguato arbitro bolognese si è impegnato per impedire che alla fine sul campo prevalesse la squadra più forte. Ha cominciando risparmiando il giallo a Scalvini che con una ginocchiata sulla schiena ha provato a togliere subito dal campo Pellegrini, ha continuando non vedendo il rigore per l’intervento da karateka di Kolasinac su Karsdorp in area (sancito solo dal Var Di Paolo), ha compiuto la sua prodezza non fischiando il netto fallo alla fine del primo tempo dello stesso Kolasinac su Dybala lanciato a rete: e qui si è dimostrata tutta la sua malafede perché se avesse fischiato il fallo avrebbe dovuto espellere il bosniaco (altro che giallo, nel caso, come qualche commentatore televisivo ha provato a dire: vedete le foto che pubblichiamo in queste pagine per conferma). Nel secondo tempo la sua conduzione è stata chiaramente orientata a sostenere l’estrema difesa dei bergamaschi, spezzando spesso con fischi strategici falli inesistenti ai romanisti e risparmiando gialli e altre punizioni ai durissimi difensori di Gasperini. Alla fine sono stati ammoniti in sei, avrebbero dovuto essere molti di più. Se poi, come ha fatto Gasperini, si vuole sostenere che il gol di Scamacca fosse regolare, con la chiara spinta col braccio sinistro sulla schiena di Zalewski che non riesce a staccare, allora è buono tutto. Sta di fatto che Roma e Atalanta hanno chiuso il girone d’andata con un punto per le reti di Koopmeiners e Dybala su rigore, e la classifica adesso dice che al giro di boa la Roma ha chiuso ottava con appena 29 punti, pochi se decontestualizzati, ma in realtà per quello che è accaduto e per le condizioni nelle quali si è giocato sufficienti a pensare che uno scatto di reni nelle prossime partite potrebbe presto riportarla in zona Champions, distante appena quattro punti. E la Roma vista ieri lo meriterebbe davvero.
(fonte Il Romanista)