Può darsi che siano ancora tutti lì, la squadra stravolta in mutande con De Rossi in t-shirt e la Sud in delirio, gli uni di fronte agli altri, come una cosa sola. La Roma ha riaddrizzato il corso della storia ponendo fine al miniciclo sfortunato con quattro partite consecutive senza segnare (tre sconfitte e un pari) rimettendo la Lazio al (suo) posto con un gol di Mancini a fine primo tempo, poi difeso in una finale testaccino, chiuso da due assurde punizioni calciate dalla Lazio tremolante e poi finito nel tripudio della nostra gente, con Mancini che è rimasto da solo alla fine a sventolare un bandierone che colora da sempre la Curva con un topo su sfondo biancoceleste, e poi è andato a fare le interviste facendosi prestare i pantaloncini da Pellegrini, per poi tornare con tutta la squadra e con De Rossi un’altra volta in un tripudio che forse dura ancora, come il vento che ha ripreso a soffiare. In un colpo solo la Roma s’è ripresa i punti lasciati a Lecce, ha avvicinato il Bologna oggi impegnato a Frosinone(daje Difra), ha allontanato la Lazio a nove punti e ha messo le basi per preparare al meglio la sfida di Europa League di giovedì a Milano.